La clementina comunemente conosciuta col nome di mandarancio, probabilmente a causa del fatto che si ritiene sia un ibrido tra arancio e mandarino.
Sembra che le prime piante siano state individuate inAlgeria, ma i dati sulla persona che le ottenne non sono univoci. Secondo alcune fonti l’incrocio sarebbe stato creato casualmente, intorno al 1940, da un certo padre Clément Rodier del convento di Missergin nei pressi diOrano. Altre fonti danno per certo che l’intervento sia stato mirato ed effettuato alcuni decenni prima da un sacerdote, tale Pierre Clément, per cui rimane qualche incertezza sul Clément che realmente ha dato nome a questo frutto. Si fa strada inoltre l'ipotesi che l’ibrido sia molto più antico e provenga dallaCina o dal Giappone; il religiosoalgerino l’avrebbe solo introdotto nelMediterraneo.
Dopo le prime ibridazioni agli inizi del secolo XX, fu presto evidente che si trattava di una nuova specie di Citrus (Citrus reticulata Blanco), dato che le caratteristiche rimanevano inalterate nel tempo e la riproduzione sistematica dell’agrume non dava alcun problema. Dopo decenni di coltivazione sperimentale i frutti conservavano le qualità dei primi ibridi, ed erano sempre più richiesti dal consumatore. Dal 1940 sono uno degli agrumi stabilmente presenti sul mercato italiano e, negli ultimi decenni, i frutti più venduti dopo le arance.
La clementina viene consumata prevalentemente come frutto fresco perché ha tutte le proprietà tipiche degli agrumi, incluso un elevato contenuto di vitamina C. È spesso preferita all’arancia in quanto non eccede mai in acidità e si sbuccia più facilmente.
In cucina, viene normalmente impiegata al naturale ma può essere utilizzata per succhi,marmellate, sorbetti o sciroppi. Nella produzione di cosmetici la clementina trova applicazione nella preparazione di lozioni tonificanti e maschere per la pelle.
La clementina del golfo di Taranto è un incrocio tra il mandarino e l'arancio, caratterizzato dalla forma sferoidale, leggermente schiacciata ai poli, con una buccia liscia o leggermente rugosa, di colore arancio e con una lieve sfumatura verde.
La polpa, anch'essa di colore arancio e molto succosa, ha un sapore dolce ed aromatico e contiene al massimo tre semi. Oltre a possedere un elevato contenuto di vitamina C, è rinfrescante e diuretica, e può essere consumata al naturale o impiegata per preparare succhi, sciroppi, sorbetti, marmellate.
Il clima caldo, soleggiato e poco umido del territorio che si affaccia sul golfo di Taranto, influenza benevolmente la crescita e la maturazione del frutto, conferendogli caratteristiche qualitative eccellenti. L'irrigazione viene praticata quasi tutto dell'anno, e avviene a goccia o a zampillo, in modo diretto ma lontano dalla chioma, per evitare marciume nella zona del colletto della pianta. La raccolta viene effettuata rigorosamente a mano, onde evitare che i frutti si deteriorino.
La clementina del golfo di Taranto è coltivata esclusivamente nei comuni della Provincia di Taranto, nella zona della Terra delle Gravine Joniche il comune capofila è Palagiano, chiamata anche la "città delle clementine" ed è l'esponente maggiore, la quale ogni anno dedica una settimana di festa per la sagra del mandarino facendolo diventare il simbolo della cittadina. La città di Palagianoha la fortuna di avere un terreno più fertile è più adatto al prodotto dando un sapore ed una qualità migliore rispetto agli altri comuni che appartengono al CAT (Consorzio Agrumicoltori Tarantini) intensificando anche una maggiore produzione ad esse va riconosciuto il marchio
Gli altri comuni che dedicano la loro produzione alle clementine sono:Massafra, Ginosa, Castellaneta, Palagianello, Statte. Le clementine devono il loro nome ad un frate di nome Clemente, che scoprì questo frutto in Algeria. Le prime introduzioni di agrumi nel territorio sono da far risalire al XVIII secolo, ma solo a partire dal 1900, grazie al reperimento ed alla creazione di risorse irrigue adeguate, si assiste alla loro diffusione in coltura specializzata.
Clementine is commonly considered as a hybrid between an orange tree and a tangerine tree.
It seems that the first plants has been found in Algeria, but the information about the person who obtained them are ambiguous. According some sources, a such father Clément Rodier of the convent of Missergin near Orano created casually the cross in about 1940. Other sources give for certain that the cross was made on purpose some decades before by a priest, Pierre Clément. So, there are some uncertainties about the Clément who really gave the name to this fruit. There is also the hypothesis that the hybrid is older and comes from China or from Japan. The Algerian religious man would just introduce it in Mediterranean area.
After the first crosses at the beginning of the 20th century, it appeared immediately that it was about a new species of Citrus (Citrus reticula Blanco), as characteristics remained unaltered during the passing of time and the reproduction of the citrus fruit presented no problem. After decades of experimental plantation, fruits kept the qualities of first hybrids and were always more required by consumers. Since 1940, they have been stable among the citrus fruits on Italian market and, in the last decades, they have been the most sold fruits after oranges.
Clementine is consumed mainly as fresh fruit because it has all the typical properties of citrus fruits, included a high content in vitamin C. It often is preferred to oranges because it never is too sour and it is easier to peel.
In cookery, it is normally used as in nature but it can be used to prepare juices, jams, sorbets or syrups. In cosmetic production, clementine is used in the production of toning lotions and masks for the skin.
The clementine from the Gulf of Taranto is a cross between a tangerine and an orange, characterized by a spheroidal shape, slightly flattened at the two poles, with smooth or slightly wrinkled skin, orange coloured with a shade of green.
Its pulp, also orange and very juicy, has sweet and aromatic flavour and contains maximum three seeds. Besides having a high content of vitamin C, it is refreshing and diuretic and can be used au naturel or to prepare juices, syrups, sorbets and jams.
The warm weather and little moist of the land near the Gulf of Taranto influence positively the growth and the maturation of the fruit, giving it excellent qualitative characteristics. Irrigation, in drops or in gushes, is made almost for all year long, directly but far from the foliage to avoid rot in the collar area of the plant. Picking is rigorously handmade to avoid the deterioration of fruits.
The clementine of the Gulf of Taranto is farmed just in the land of Taranto region, in the area of the land of Ionian ravines. The most important town is Palagiano, also called "town of clemetines" and is the major exponent. Each year, a week is dedicated to the fair of tangerine, making of it the symbol the little town. The town of Palagiano has the luck to have a more fertile soil, fit for the product, which gives it a better flavour and quality compared to the other lands belonging to the CAT (Consorzio Agrumicoltori Tarantini).
IGP
The other towns that produce clementines are: Massafra, Ginosa, Castellaneta, Palagianello and Statte. Clementines owe their name to a monk, whose name was Clemente. He descovered this fruit in Algeria. The first introductions of citrus fruits in this land date back to the 18th century, but starting from 1900 they were diffused as specialized cultivation, thank to the finding and the creation of irrigation systems.
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